È una procedura molto preferita dal punto di vista estetico, soprattutto nell’ultimo decennio. Questo trattamento è preferito dai pazienti che desiderano avere denti il ??più possibile bianchi anche senza significative decolorazioni o pazienti che presentano variazioni moderate del colore dei denti. I pazienti del secondo gruppo sono quelli che hanno un vero e proprio problema estetico di denti scoloriti. Il cambiamento di colore deriva dalla genetica, dall’età avanzata, dalla qualità dello smalto (caratteristica individuale), dall’uso di farmaci specifici come antibiotici o bevande colorate che influenzano l’alienazione del candore dei denti.

I materiali utilizzati per lo sbiancamento sono: Perossido di Carbamide e Perossido di Idrogeno (acqua ossigenata). Queste due sostanze hanno la capacità (qualità) di passare liberamente attraverso gli strati del dente (smalto, dentina) e diffondersi in tutte le parti del dente. Questi Perossidi (Carbamide e Acqua ossigenata) si scompongono in radicali di ossigeno, che entrano tra i prismi dello smalto (lo strato esterno del dente), disperdendo (sciogliendo) le molecole colorate che influenzano il colore del dente.
Lo sbiancamento non influisce sulla struttura del dente, solo che il colore interno del dente diventa più bianco (più chiaro).
Gli agenti sbiancanti si scompongono in molecole più piccole e si muovono in tutte le direzioni all’interno del dente. Anche se l’intero dente non è coperto di candeggina, è tutto sbiancato.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia dei perossidi nello sbiancamento dei denti.
Lo smalto (i due strati del dente), le otturazioni esistenti e la porcellana non vengono intaccati, intaccati o danneggiati dagli agenti sbiancanti.